Gennaio 7, 2023 - Paolo Neri
I videogiochi erano diventati la mia vita. Passavo ore, giorni, settimane incollato allo schermo, trascurando tutto ciò che mi circondava. La mia dipendenza dai videogiochi mi ha alienato dalle persone a me care, ha distrutto le mie relazioni e mi ha allontanato dal lavoro e dai miei obiettivi. Ma oggi, guardando indietro, posso dire con certezza che il cambiamento è possibile. Questa è la mia storia di come ho imparato a riconoscere il problema e a riprendere il controllo della mia vita.
La mia passione per i videogiochi è iniziata innocuamente. Giocare era un modo per rilassarmi dopo una lunga giornata, una fuga temporanea dai problemi della vita reale. Tuttavia, col tempo, quella fuga temporanea è diventata un’abitudine costante. Mi ritrovavo a giocare per ore, dimenticando impegni e trascurando amici e famiglia. I videogiochi sono passati dall’essere un semplice svago a una necessità.
Non riuscivo a vedere che il mio tempo trascorso a giocare stava crescendo in modo incontrollabile. Ogni partita sembrava più importante della precedente, e ogni successo nel gioco mi dava una soddisfazione che non riuscivo a trovare altrove. Senza rendermene conto, stavo scivolando in un tunnel che avrebbe compromesso la mia vita reale.
"Pensavo che il gioco fosse solo un passatempo, ma era diventato una via di fuga dalla mia stessa vita."
La dipendenza dai videogiochi ha avuto effetti devastanti su ogni aspetto della mia vita. All'inizio, ignoravo i segni: amici che si lamentavano perché non rispondevo ai messaggi, famiglia che notava il mio distacco. Il mio lavoro, che una volta era la mia priorità, iniziò a soffrire perché ero troppo stanco per concentrarmi o perché saltavo intere giornate per continuare a giocare.
Il momento in cui ho realizzato di avere un problema è stato quando ho perso una promozione al lavoro. Ero troppo concentrato sui videogiochi per accorgermi delle opportunità che avevo davanti. Questa delusione mi ha colpito duramente e mi ha fatto capire quanto fosse cambiata la mia vita a causa della mia dipendenza. Non potevo più ignorare il problema.
Ho iniziato a riflettere su quanto tempo stavo dedicando ai videogiochi e su quanto stavo sacrificando. La mia famiglia e i miei amici erano ormai lontani, e la mia carriera stava cadendo a pezzi. Ero prigioniero di un mondo virtuale, incapace di vivere nel mondo reale.
"Mi sono reso conto che ogni minuto speso a giocare era un minuto perso nella vita reale, e stavo perdendo troppo."
Decidere di affrontare la mia dipendenza non è stato facile. I videogiochi avevano ormai un ruolo centrale nella mia vita, e l'idea di abbandonarli mi spaventava. Tuttavia, sapevo che dovevo riprendere il controllo, non solo per il mio benessere, ma anche per ricostruire le relazioni e la carriera che avevo trascurato.
Il recupero è stato un processo graduale. Ci sono stati momenti in cui volevo tornare ai videogiochi, ma grazie al sostegno della mia famiglia e ai nuovi obiettivi che mi ero prefissato, ho imparato a gestire la tentazione. Ogni piccolo passo avanti mi ha avvicinato alla vita che desideravo vivere.
Guardando indietro, sono grato di aver riconosciuto il problema prima che fosse troppo tardi. I videogiochi possono essere un passatempo meraviglioso, ma è fondamentale mantenere un equilibrio. Ho imparato che la vita reale ha molto più da offrire e che è importante trovare un equilibrio tra svago e responsabilità. Il mio viaggio verso il recupero non è stato facile, ma ne è valsa la pena. Oggi posso godermi sia il gioco che la vita reale, ma soprattutto, posso vivere senza essere schiavo di uno schermo.
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